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Joujoux D’antan

Joujoux D’antan
31 Dicembre 2009 Rocco Rossitto

Da dove nasce il nome della band e perché questo nome.
Il nome – racconta Marco Tonincelli – nasce da una strana conversazione tra me e Alfredo (ex-bassista del gruppo), durante la quale cercavamo appunto un nome che si addicesse alle atmosfere e alle fascinazioni proprie delle canzoni. Sicuramente quella componente di infanzia e purezza (o ricordo di essa) ha fatto sì che il nome Joujoux d’Antan assumesse un’accezione nostalgica e melanconica per quel periodo perfetto, in cui tutto è stupore e scoperta, in cui non vi è necessità di essere cinici, rapidi od efficaci e nel quale ci si bea e si apprezza molto più vivamente quello che ci circonda.
Chi siete e quale strumento suonate.
Marco Tonincelli : voce, chitarra
Pietro Leali : trombone, piano, synths
Edoardo Chiaf : contrabbasso, basso, synths
Cristian Ruggeri : chitarra
Doriana Marinelli : violoncello
Pedro Perini : batteria, percussioni
Età media?
Uhm..siamo piuttosto vecchiotti..io ho 23 anni, e sono il più piccolo. Si può dire che l’età media del gruppo oscilla intorno ai 30
Da quanto suonate insieme?
Io e Pietro dal 2006, ma la storia del gruppo è stata piuttosto trafelata e per arrivare alla formazione attuale ci sono voluti diversi anni. Diciamo dal 2008…
Quanti dischi all’attivo.
Uno ufficiale, e’ uscito il 9 settembre, più un primo demo che risale al 2005 e un live registrato durante il nostro primo tour europeo come band di supporto a Sean Lennon del 2007
Quanta gente al primo concerto e dove.
Eravamo all’oratorio di Vobarno, ho distrutto un ampli per la foga e c’erano una cinquantina di persone, tra cui il prete e qualche amico, tutti sconvolti.
Come nascono le vostre canzoni: chi scrive i testi e chi la musica.
In generale le canzoni nascono da me, il mio divano e un quaderno. Sui pezzi più recenti abbiamo lavorato a quattro mani io e Pietro. Dei testi mi occupo io, degli arrangiamenti ci occupiamo insieme in sala prove, anche se la maggior parte delle canzoni assume la sua forma definitiva dopo un lungo rodaggio live
Nascono prima i testi o la musica
Dipende, anche se per la maggior parte delle canzoni nasce prima un’idea testuale, un incipit, che poi si tramuta in qualcosa di simile ad una canzone
Campate di musica o fate altro nella vita, e cosa.
No non campiamo ancora di musica purtroppo. Ci arrangiamo come possiamo tra lavoretti part-time e favori sessuali…
Il disco che ti sarebbe piaciuto fare.
Blood Money di Tom Waits
Cosa ascoltate in questo periodo, fateci qualche nome
Rispondo per me: Skip James, Howlin’ Wolf, John Lee Hooker.. vecchio blues del Delta, insomma. Delle “nuove proposte” ascolto con piacere Beach House e Dead Weather
I-pod o stereo.
Piastra Vinili!!!
Il genere che proprio non riuscite ad ascoltare.
Il Funky-Fusion-stamminchia..tutti quei wah-wah mi fanno venire l’acidità di stomaco!
Un libro che avete letto di recente.
Un libro sulla caccia alle streghe in Italia. Si chiama “Le Streghe in Italia”, di Francesco Bolzoni
Quante ore passate davanti al pc al giorno.
Sono sempre troppe.
Il posto più lontano dove avete suonato rispetto a casa vostra
New York, città aperta.
Un posto dove non avete suonato in Italia e vorreste invece
Un po’ tutta l’Italia, non l’abbiamo girata molto, anche se il Sud ha un fascino tutto suo
Una canzone delle vostre che consigliate a chi non vi ha mai ascoltato
Per cominciarci io consiglio sempre Nel Mio Armadio, perché rappresenta un po’ quello da cui siamo partiti e in fondo è presente un po’ in tutte le canzoni in un modo dell’altro, come concetto di fondo
Che giornali leggete.
Io sono un patito di giornali di approfondimento scientifico e/o paranormale per il resto sia i giornali che la tv cominciano a darmi un certo senso di nausea perciò ne faccio un moderato uso
Un programma in tv.
Blob. Tutto quello che vi serve vedere è lì.
Una canzone per il mattino, una per il giorno e una per la notte.
Mattino : Satellite of Love – Lou Reed & David Bowie
Giorno : Efferevescing Elephant : Syd Barrett
Notte : Devil Got My Woman – Skip James