fbpx

Old Cultura

Old Cultura
28 Dicembre 2009 Rocco Rossitto

Articoli vari, post vari, provenienti dalla categoria “CULTURA” del vecchio blog.


REeSHOUT!? Expressive young festival

PRATO Cantieri Culturali Ex_Macelli e altri spazi della città

Prendete bene nota: 30 settembre 5 ottobre. Dove? A Prato. Cosa? La quarta edizione di FREeSHOUT!? ovvero un festival sulle tendenze della creatività contemporanea Ci saranno Designers, illustratori, fotografi, musicisti, djs, videoartisti, cuochi, scrittori, scultori che si confronteranno e stupiranno. Dunque la domanda è: dove va la creatività oggi? La risposta, o un tentativo, nelle varie anime del festival come l’esposizione dei 20 lavori selezionati nel concorso You Cube!? dove gli artisti dentro un cubo di 2X2X2m proporranno un’opera originale. Ci saranno anche percorsi didattici per i più piccoli con FREeKIDZ!, perché i bambini hanno un approccio senza molti preconcetti nei confronti dell’arte. Non mancheranno dibattiti, dj-set, performarce, soprattutto artisti che in giro per la città ne combineranno delle belle: provate a vedere che situazioni mette su Mark Jenkins con le sue sculture al nastro adesivo (tapesculpture.org) o il geometrico (Truttag truthtag.com). E per finire arte e cucina: i Gastronauts allestiranno una “micro-cucina” in un cubo. Buon appetito.

Rodeo, settembre 1009



new urban? – Catania, Neo Design

 

Indagine sulla nuova urbanità, sugli spazi fagocitanti del nostro quotidiano vivere, sul valore negativo/positivo della strada. Una “micro-collettiva” in uno spazio atipico, perché meglio piccole eruzioni d’arte che grandi esplosioni…

Catania – In una città dove l’arte cova sotterranea come la lava dell’Etna e come essa erutta con cadenza irregolare e imprevedibile, ben vengano le “micro-mostre” sintomo e simbolo di una vita e di una attività nascosta ma presente. I vulcanologi dicono che quando l’Etna sbuffa piccole colate è buon segno, è una valvola di sfogo che evita le grandi e distruttive colate. Noi diciamo che meglio tante piccole apparizioni d’arte che un singolo evento pomposo e artificiale. Così da Neo, piccolissimo spazio dove si creano oggetti con materiali di recuperano e si progettano rivalutazioni d’interni, fino all’undici febbraio, resteranno in mostra le “micro-opere” di new urban?. Tre gli artisti coinvolti, per un lavoro che pone al centro dell’attenzione il nuovo urbano con un intento investigativo su quello che è la nuova urbanità, il relazionarsi con lo spazio in cui viviamo e cresciamo, in cui siamo volenti/nolenti attori e spettatori. Così le nove foto, in piccolo formato, di Fabio Speciale, divise in trittici, squarciano momenti di una urbanità deteriorata. Un barbone nel cuore di Catania, in piazza Duomo, è inginocchiato elemosinando: viene ripreso da distanze diverse che immobilizzano e pietrificano in un bianco e nero plastico. Di contrasto i colori forti, accessi, vividi del secondo trittico di foto: un container, probabile residenza di un gruppo di rom, dipinto con paesaggi caraibici e alle spalle diversi palazzoni, granitici e monolitici. Allo squallore della scena periferica contrasta l’accesso dei colori simboleggiando – azzardiamo – il contrasto dell’umano vivere nel nuovo urbano fatto di squallori e necessità di evadere, magari solo dipingendosi sull’alluminio del container delle palme e del mare. Infine tre scatti dall’alto, tre momenti molto simili: un uomo anziano, di cui non si vede il viso, spinge la sua bici-casa su una strada asfaltata e cocente. Nella sua bici-casa, piena di cianfrusaglie raccolte su una cassetta dove i contadini raccoglievano le arance, spicca nella parte anteriore una sega per tagliare il legno. Oggetto che de-contestualizza il momento urbano. La seconda opera, di Giambattista Rosini, appare più concettuale ma efficace e diretta. Lo spazio ci ingloba sono una serie di frame stampati su un supporto metallico, con tonalità di grigi raffigurano un uomo che cerca il suo spazio dentro una stanza, o una scatola, dentro qualcosa di indefinito ma ben delineato. Uno spazio minimo in cui il movimento è vincolato, in cui l’uomo può solo tentare il movimento. Chiudono la mostra i tre pannelli di Mercedes Auteri. Tre testi scritti su foto di strade dove ben evidente sono le strisce continue ai lati e quella alternata al centro. Le parole parlano dell’importanza della strada come luogo dove avvengono molte genesi: dalle manifestazioni di protesta alla triste omologazione di vetrine e insegne di negozi. La strada dunque e lo spazio urbano i protagonisti di questa “micro-collettiva”, tentativo coraggioso e simbolicamente riuscito.

Mostra visitata il 13 ottobre 2006

Exibart.com


 

23a Bienal Nacional de Artes Visuales, Santo Domingo.

Museo De Arte Moderno. Arte contemporanea a Santo Domingo. La 23a Biennale di Arti Visive della Repubblica Domenicana svela molte piacevoli sorprese. Tra critica sociale e una spiccata verve ironico-polemica. Una selezione di artisti locali..

Se è vero che l’arte contemporanea sempre più si sposta verso le periferie del mondo, fuori dalla supremazia dell’occidente europeo e statunitense, una conferma arriva senz’altro da questa 23a Bienal Nacional de Artes Visuales della Repubblica Domenicana, ospitata tra agosto e ottobre 2005 al Museo d’arte Moderna di Santo Domingo.
In questa piccola e povera repubblica caraibica le contraddizioni sono l’emblema di una nazione che vive per metà con un piatto di fagioli e riso e per l’altra metà sguazza nel lusso assoluto. Abolite le fasce medie: da una parte i ricchi, dall’altra i poveri. La ricchezza è anche, chiaramente, garanzia di cultura e istruzione. Studiano solo quei pochi che possono permetterselo, per il resto il tasso d’analfabetismo è ancora molto alto. Figuriamoci quanto conta un lusso come quello dell’arte. E invece qui iniziano le sorprese. La Biennale ospita oltre 100 opere disseminate tra sotterraneo, primo e secondo piano. Non occorre un grande sforzo di immaginazione per rintracciare il filo conduttore della maggior parte dei lavori: una chiara critica nei confronti della società domenicana, proprio quella “società bene” che ha probabilmente generato questi stessi artisti.
Una pila di sedie di plastica, opera del Collectivo Shampo, accoglie i visitatori. La “plastica domenicana” è presente ovunque e ovunque resterà per ancora molto tempo: così sta scritto ai piedi delle sedie impilate. Sempre all’ingresso è esposta Areas de Projegida di Palalo Diaz: un video, una grande foto con un tronco d’albero in riva al mare e altre quattro fotografie che ritraggono le fondamenta di quattro grandi costruzioni; accanto, un pannello esprime la più totale disapprovazione per la svendita del suolo domenicano e la cementificazione dilagante che distrugge città, parchi, riserve. Lenin Pianlino muove una forte critica al commercio presentando un enorme codice a barre e dei grandi fusti in metallo con impresse le immagini dei prodotti di importazione ed esportazione della Repubblica Domenicana.
Jorge Pineta, Serie me voi al Sur, installazione
Il piacere dell’ironia anima invece l’opera a sfondo religioso di Miguel Ramirez: un enorme rosario (qui la maggioranza della popolazione è di fede cattolica) formato con palle da baseball (che è lo sport nazionale) e il crocifisso fatto di mazze.
Non tutte le opere però sono a sfondo sociale. L’installazione di Cruz Maria Poter, per esempio, punta sui giochi percettivi e il disorientamento spaziale, con il suo specchio steso per terra che spalanca una profondità illusoria. Fra tutte però, è l’opera di Jorge Pineta, Serie me voi al Sur, a colpire con maggiore incisività. Un bambino resta immobile, contro un angolo, il corpicino piccolissimo, inconsapevolmente tragico: le sue braccia carbonizzate hanno scarabocchiato le pareti, come mozziconi di grafite.
Anche qui, in una terra ai confini, “dall’altra parte del mondo”, l’arte invita a riflettere, a spalancare lo sguardo, a lasciarsi stupire. Riuscendo -ed è questo forse il suo compito più estremo- a far sognare mondi differenti.

Mostra visitata il 1 ottobre 2005

Exibart.com


 

Cinema. Settembre 2005

Magma, mostra internazionale di cinema breve
Protagonista assoluto è il cortometraggio “come forma cinematografica indipendente dotato di un linguaggio proprio, alternativo e non subordinato a quello del lungometraggio” dice Luca Leotti dell’associazione Scarti che organizza il festival. 235 le richieste di partecipazione da circa 50 nazioni diverse. Questi i numeri della quarta edizione di Magma, mostra internazionale di cinema breve (dal 14 al 16 settembre) ad Acireale in provincia di Catania. Le sezioni in gara sono quattro: cortometraggio narrativo, cortometraggio documentario, cortometraggio sperimentale, cortometraggio di animazione e anche una sezione dedicata ai “fuori concorso”. Due le proiezioni giornaliere a prezzi ridottissimi (solo 2,50 €). L’atmosfera familiare e la cornice barocca della cittadina siciliana condiscono il tutto rendendo Magma un luogo ideale di incontro e discussione attorno al cortometraggio, ma soprattutto un veicolo per far circolare le migliori produzioni internazionali. A settembre, poi, il mare in Sicilia e ancora più bello…
(1031 battute)
www.magmafestival.org

Donostia SanSebastian International Film Festival
Il Donostia SanSebastian International Film Festival proietterà le sue emozioni, per la 53a volta, dal 15 al 24 settembre 2005 nell’omonima città a nord della Spagna. Varie le sezioni, da quella con i film “classici” alla sessione Zabaltegi con proposte “giovani”. Tre le retrospettive: una su Robert Wise (regista del indimenticabile West Side Story) e Abel Ferrara. La terza, “Rebellius and Untamed”, riguarda l’evoluzione sociale della donna. Tra gli altri: L’Onorevole Angelina con Anna Magnani e A Woman Rebels con Katharine Hepburn.

www.sansebastianfestival.com

Mediterraneo Video Festival
La Rassegna Internazionale del Cinema Documentario Mediterraneo avrà, quest’anno, una location d’eccezione: l’Arena Archeologica di Paestum (Sa). Giunto alla 8a edizione, il tema centrale sarà il Paesaggio-Presagio. Dal 15 al 18 settembre.

www.medvideofestival.net/

Festival Internazionale del Cinema d’Arte
Al Palazzo della Ragione, nel cuore di Bergamo Alta, la IVª edizione dal 9 al 18 Settembre. Due sezioni: Cinema d’Arte, con tematiche ed immagini relative all’arte e Sottoeventi a tematica libera con film di durata non superiore ai 20 minuti.

http://www.teamitalia.com/pagine/filmfe … evento.htm

MilanoFilmFestival

Cortometraggi e lungometraggi di qualsiasi genere, formato e durata. Inoltre una retrospettiva dedicata a «Le Festival du Film Maudit» di Biarritz del 1949, e Incontri Italiani, momenti di discussione con registi italiani. La X^ edizione dal 15 al 25 settembre.

www.milanofilmfestiva.it


 

VOLCANO FILM FESTIVAL

Se a Taormina il famosissimo Bnl Film Festival non riesce più ad emozionare, ecco che il cinema va in Corto e sotto l’Etna qualcosa si muove. Il Volcano Film Fest “nasce dal desiderio di proiettare una dimensione diversa dalla fruizione cinematografica convenzionale, uno spazio di scambio, di condivisione e di sperimentazione visiva – dicono gli organizzatori. Un’occasione di dibattito, scambio fertile di opinioni e punti di vista sul mondo, per far risuonare, ancora una volta, nella magia delle calde serate mediterranee, ‘l’eco di un cinema all’aperto’.” La prima edizione, dal 27 al 31 luglio, si svolgerà alle falde del vulcano più attivo d’Europa, nel Borgo Marinaro di Torre Archirafi, frazione di Riposto in provincia di Catania. Da una parte c’è l’Etna, imponente e raggiante, dall’altra il mare, freddo e pulito, dello Jonio. A metà strada tra Taormina e Catania. La cornice si presenta dunque suggestiva e affascinante. Il festival ha varie sezioni, quella centrale, “Lapilli”, è dedicata ai cortometraggi provenienti da tutta Europa. Al migliore andrà un premio di 1000€ messo in palio dal sito di corti www.shortvillage.com. La retrospettiva, “Escursione sul Vulcano, è dedicata allo storico regista underground italiano Alberto Grifi che sarà presente nei giorni del festival durante gli incontri e la proiezione del suo “La verifica incerta” del 1964. I film di Guido Chiesa (Lavorare con lentezza e Alice in paradiso) e Paolo Angelici (Paris, Dabar) saranno i protagonisti della rassegna, fuori concorso, di lungometraggi “Sul bordo del cratere”. “Una vetrina a sostegno della volontà di fare un cinema che cresca attraverso una nuova modalità produttiva. Un cinema nel segno di uno spirito giovane e sperimentale[…]sganciato dai metodi dei convenzionali sistemi produttivi industriali”. Il programma prevede poi anche numerosi dibatti, momenti d’incontro sul cinema e un workshop “finalizzato all’ affinamento di tecnica e teoria sull’ utilizzo degli strumenti di videoripresa e montaggio, costituito per dare un’occasione a giovani talenti di conoscersi, scambiarsi idee, creare possibilità di collaborazioni.” Vi potranno partecipare giovani di età inferiore ai 23 anni e residenti in Sicilia. L’ultimo giorno poi, durante la premiazione, verrà proiettato un lavoro, un documentario sul festival, realizzato dagli “stagisti”. Il festival vede il patrocinio del dipartimento Musica e spettacolo dell’università di Bologna ed è organizzato dalla giovane associazione VideoInflussi di Riposto.

Carta – Cantieri sociali


 

Arte “Contemporanea” – MURIDICARTA AI MERCATI GENERALI

Dal 18 giugno al 10 luglio i Mercati Generali di Catania apriranno le porte alla web-art community Muridicarta.it Ad organizzare la mostra è la rivista catanese Tribe- Art la Guida, che all’interno del ciclo Contemporanea, ha portato in diversi locali varie mostre, dando spazio ad artisti emergenti che trovano difficoltà ad esporre all’interno dei circuiti chiusi ed istituzionali delle gallerie. Intento di Contemporanea è stato quello di portare l’arte in luogo non comuni.

I Mercati Generali, immersi in un aranceto nella piana di Catania rappresentano uno degli spazi più poliedrici ed interessanti del sud Italia. Tempio della Club Culture (tutti i migliori dj nazionali e internazionali sono passati da qui) ospita spesso e volentieri concerti della scena indipendente, ma anche incontri letterali e spettacoli teatrali. Muridicarta.it è una delle realtà più attive nel isola, che sfrutta il web come vetrina, come spazio di protesta contro la totale assenza di aggregazione e progettazione artistica. Abbraccia tutte le forme d’arte, dalla fotografia alla pittura, alla scultura, alla video arte e all’artedigitale.

Un gruppo fatto di giovani che ha come minimo comune denominatore l’essere nati in Sicilia. E’ questa l’unica prerogativa “artistica” per far parte della community. Tribe–Art, Muridicarta.it e i Mercati Generali portano avanti nei loro progetti quella volontà di unire la tradizione e l’unicità dei luoghi in cui operano con la cultura contemporanea e tutte le sue variegate forme di rappresentazione.

Carta – Cantieri sociali


 

Taormina Bnl Film Fest 2005

La scenografia è mozzafiato: un maxischermo all’interno del Teatro Antico di Taormina e alle sue spalle il mare, defilata sulla destra l’Etna, imponente e magica. Negli anni ’60 e ‘70 la dolce vita “cinematografica” si trasferiva da Roma a Taormina tra le viuzze profumate di glicine e i bar dove granite e gelati rinfrescavano tutti e tutto. Gli echi di quel periodo rimangono forti e vivi. La 51^ edizione del Taormina Bnl Film Fest si svolgerà dal 11 al 18 giugno. Dodici film in gara quest’anno per la sezione Cinema nel Mondo, tra i quali Batman Begins di Cristopher Nolan in anteprima assoluta. Al mattino ci saranno le Lezioni di Cinema, a salire in cattedra Virna Lisi, Malcolm McDowell, Hugh Hudson e Bob Rafelson. Novità assoluta la mostra/mercato dedicata al Dvd e ai libri sul cinema che si terrà in Piazza IX Aprile. Gli ingredienti per la buona e consueta riuscita del Festival ci sono tutti. Taormina, mondana e luccicante, attende il “ciack” d’inizio, pavoneggiandosi un po’ e mostrando orgogliosa tutto il suo splendore


 

Majazè

Saranno tre gli appuntamenti fondamentali della programmazione di aprile di Majazé magazzino di scambi di arti e culture. Nato circa un anno fa da un ex “magazzino” di arance ora è un centro deputato al teatro e alla danza senza disdegnare però attività e momenti rivolti alle visioni e alla musica d’avanguardia e al jazz sperimentale.
Si partirà il 4 con la danza. “La Muta”, realizzato da MotoMimetico, compagnia catanese che ha la sua residenza presso Majazé, è un omaggio a Tomasi di Lampedusa, tratto dal racconto “La sirena” e vedrà la partecipazione di Piero Sammataro. Dall’otto al dieci andrà in scena in prima nazionale il nuovo spettacolo di Giovanni Balzaretti PAAR-ZI-VAL prodotto da Teatro Agricolo. “E’ uno spettacolo sull’emozione, sul candore, sul silenzio, sul nulla” afferma il regista. Durante i giorni dello spettacolo per Act (Atelier Coreografici Teatrali), una sezione di attività aperta a coloro che desiderano approfondire il loro percorso di studio in relazione al teatro e alla danza, Giovanni Balzaretti dirigerà il laboratorio teatrale “Campus di biomeccanica”, diviso in tre fasi di lavoro: la gavetta, l’artigiano, l’artista.
A fine aprile sarà la compagnia svizzera Carambole (dance&theatre) ad essere protagonista, il 24 con lo spettacolo “1/8mm man” ispirato al romanzo “La donna di sabbia” di Abe Kôbô e dal 17 al 25 con un laboratorio gratuito (all’interno di Act) di teatro-danza riservato a danzatori con un minimo di esperienza e buona volontà. A dirigerlo saranno Christiane Loch e Silvano Mozzini.

Carta – Cantieri sociali


 

WINTER HOME: DANZA DOMESTICA

Catania – “Può la danza entrare in contatto con l’architettura domestica?”
Questa la domanda su cui puntano i monoarchitetti (un inglese, un italo-tedesco e un siciliano), giovane ed eccentrico gruppo di architetti con base Catania. La loro attitudine antiaccademica li spinge a “fertilizzare architettura, design, artivisive, musica, comunicazione, marketing e ricerca sociale”. WINTER HOME andrà in scena in prima assoluta il 26 e il 27 febbraio a Catania. Realizzato col danzatore/attore Mike Winter della compagnia di Philippe Saire prenderà forma all’interno di un appartamento privato (via Teatro Massimo 16), ristrutturato dai monoarchitetti anche in funzione di questo “esperimento”. I soli quaranta spettatori ammessi si muoveranno per la casa. Un filmato live proiettato in soggiorno condenserà la giornata di un artista nel giorno del suo spettacolo. Poi Mike Winter danzerà materialmente tra poltrone e tavoli, tra pentole e fornelli, nel bagno. In ogni angolo della casa.
www.monoarchitetti.com


 

monoarchitetti

via teatro massimo 16 – Catania
tel./fax. +39 095.366511
www.monoarchitetti.cominfo@monoarchitetti.com

“Fertilizzare architettura, design, arti visive, musica, comunicazione, marketing e ricerca sociale”. Questo il marchio di fabbrica di monoarchitetti, studio nato a Catania nel 2004 composto da un’inglese, Nigel Allen, un italio-tedesco, Axel Bonura, e da un siciliano, Giuseppe Parito. Un piccolo studio di provincia? Per nulla, “attualmente, spiega Nigel Allen, siamo impegnati, in collaborazione con altri studi, in Kenia con un progetto di ristrutturazione di un ospedale, a South Kensington (quartiere “in” di Londra, ndr) con un appartamento e al confine tra la Valle da Osta e il Piemonte con una cascina”. A Catania, tra le tante cose, hanno progettato il centro di culture contemporanee Zo e Scenario Pubblico teatro e spazio multi-disciplinare. A febbraio hanno realizzato lo spettacolo WinterHome, con la collaborazione di Mike Winter, tentando di far interagire la danza con un’architettura domestica. “E’ l’unione di esperienze e conoscenze diverse, background geografici diversi – afferma Axel Bonura parlando dello studio. E’ l’idea di miscelare e miscelarsi, stupire e stupirsi, dare e ricevere. Progettare e progettarsi.” Dunque un modo nuovo di intendere il mestiere di architetto, almeno per la realtà, quella sì molto provinciale, catanese. Ma cosa caratterizza il lavoro dei monoarchitetti? A rispondere è Giuseppe Parito: “Una concreta versatilità nelle idee, nei linguaggi e nell’uso di essi. L’Etna e l’Europa. «L’occidente», il «mediterraneo», il «centro», la «periferia»: gli spazi di


 

Luoghi, personaggi, emozioni

Si svolgerà dal 6 dicembre 2004 al 6 gennaio 2005 a Catania la personale fotografica di Mario Bonanno “Luoghi, personaggi, emozioni” che aprirà il nuovo ciclo di mostre organizzato dalla rivista mensile TRIBE ART – La Guida, in collaborazione con la galleria-pizzeria PizzArtè.

Mario Bonanno si definisce “fotografo per hobby”. Le foto presenti sono frutto di vari viaggi compiuti in vent’anni dal 1984 al 2004 in luoghi incantevoli, tra cui le montagne dell’Himalaya, le città di Jammu e Kashmir in India, o quelli al confine tra Brasile e Argentina. Il ricavato della vendita delle fotografie sarà devoluto al “Shree Baba Haidakhan Charitable And Reserch Hospital” nella città di Chilianaula-Raniket nel nord dell’India.

Carta – Cantieri sociali


 

WINTERHOME (watta glorius day)

All’interno della rassegna SHARESTATION, organizzata da ScenarioPubblico e dal Css (Centro Culturale Svizzero), WINTERHOME, spettacolo di teatro/danza, andrà in scena il 26 e 27 febbraio a Catania. Lo spettacolo indagherà il comportamento di un artista alle prese con un palcoscenico anomalo: la sua casa. I movimenti, i gesti, i rituali durante il giorno, prima di andare in scena, dal mattino a pochi minuti prima dello spettacolo. L’idea è di mono|architetti (un inglese, un italo-tedesco e un siciliano) giovane studio di architetti, con base Catania, che del “fertilizzare architettura, design, arti visive, musica, comunicazione, marketing e ricerca sociale” ha fatto la sua ragione d’essere.

Protagonista e coreografo sarà Mike Winter danzatore/attore della compagnia di Philippe Saire. Le scenografie, le musiche e la regia è curata dai “mono|architetti”. Solo quaranta gli spettatori ammessi (6€ il prezzo del biglietto) che vedranno nel soggiorno prima un filmato live dove Mike Winter seguito da un cameraman danzerà nelle stanze della casa, poi vedranno il protagonista in carne ed ossa eseguire le coreografie negli spazi dove il pubblico risiederà. Il progetto desta curiosità poiché non è consuetudine assistere ad uno spettacolo di danza contemporanea tra divani e poltrone, fornelli e padelle, lavelli e doccie, letti e comodini. La casa che ospiterà WinterHome, in via Teatro Massimo 16, è stata di recente ristrutturata anche in funzione di questo spettacolo.

Carta – Cantieri sociali