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L’utilità (e il piacere) della condivisione sociale

L’utilità (e il piacere) della condivisione sociale
5 Febbraio 2013 Rocco Rossitto

E’ da un po’ che devo sistemare seriamente questo blog.

Ci sono tantissime cose da fare, dalla grafica alle funzionalità. Alla fine, capita spesso, che diamo consigli (siamo consulenti, no?) su come si deve stare al mondo, ops sul web, e poi ci perdiamo in un bicchier d’acqua quando ci sono i nostri progetti in ballo.

Parlo al plurale perché immagino (ma infondo lo spero) che non sia solo un problema mio.

Tra le varie cose che vorrei cambiassero nel mio blog c’è sicuramente tutta la parte di “sharing”.

Così ho chiesto a Nicola il nome del plugin e l’ho modificato, tanto per provare un po’ qualcosa di nuovo.

Credo che per i blog come quello mio, che non inseguono nessuna notizia, ma riflettono, ragionano, raccontano qualcosa che inevitabilmente passa attraverso l’autore, la parte dello sharing sia utile, fondamentale e piacevole.

Utile e fondamentale.

Perché chi diavolo andrà mai a ricercare su Google una chiave di ricerca come “Ho mangiato con Groupon, e non lo farò più o altri titoli che uso nei miei post. Vero è che ogni tanto l’occhio al motore di ricerca lo strizzo. Per cui un titolo come Che cos’è l’Huffington Post Italia? va proprio in quella direzione e infatti è una delle chiavi che generano più visite dai motori di ricerca. Parentesi: se vi leggete quel post vi fate due risate su quanto sia ridicolo essere presuntuosi, e purtroppo ancora non sarete in grado di dare una risposta a quella domanda. Chiusa parentesi.

Dunque, l’utilità sta appunto nell’avere il 50% di traffico dai refferal, il 37,52% dai motori di ricerca e i restanti 12,48 di traffico diretto. Numeri bassi in sostanza, ma le percentuali parlano chiaro. FONTE: Google Analitycs, periodo: ultimi 30gg.

E poi viene il piacere.

Quel che si trova sul mio blog, o su quelli simili ai miei, è solo in parte (credo) utile. Difficilmente pubblico una “notizia” qui, magari accade solo se sulle riviste e i blog per cui collaborano hanno già coperto l’argomento o non sono interessati. Per cui, chi legge e decide di condividere lo fa per piacere. Lo fa perché vuole dire ai suoi contatti di leggere un post che hanno trovato piacevole, non certo utile o indispensabile. Magari un po’ sì, ma non tanto.

Così oggi ho aggiornato gli ‘share buttons’, ma non so ancora se sono pianemente soddisfatto.
Intanto, l’invito è chiaro: condividete e moltiplicatevi.