«Quando si scrive una poesia è frequente la serendipità: miri a conquistare le Indie e raggiungi l’America.»

(Andrea Zanzotto)


CATANIA-MILANO-BOLOGNA • Tra dicembre e gennaio ho presentato Perdersi in Rete con persone speciali in posti speciali. Ho incontrato tante amicə e ne ho conosciutə di nuovə. Ho anche guardato con stupore chi senza nessun legame pregresso è venuto ed è rimasto ad ascoltare e alla fine ha pure preso il libro (come hanno fatto gli amici).

Questa cosa di aver fatto un libro autoprodotto è stata una sfida nata dalla delusione di aver ricevuto tanti rifiuti da parte di molte case editrici, che – e ci può stare tutto, sia chiaro – non hanno ritenuto questo progetto un progetto vendibile.

Interessante, come qualcuno mi ha spiegato, ma non vendibile. Fare libri è un business come un altro, no?

Allora io che – modestamente – di “fare business” e di “fare soldi” non ne capisco proprio nulla* ho deciso di andare avanti.

Ho chiesto a Francesco Poroli (se sai chi è, sai chi è: altrimenti googla e capirai) se avesse voluto fare la copertina e ha detto sì.

Ho chiesto a quei due strambi di Mafe De Baggis e Simone Sbarbati (se sai chi sono, lo sai: altrimenti googla) di scrivere due prefazioni per spiegare meglio di come potessi fare io l’importanza di perdersi in rete. Hanno detto sì, prima che finissi di spiegare cosa avevo in mente.

Tutti loro lo hanno fatto con la delicatezza e la profondità che li caratterizza.

In verità loro, tutto questo, l’hanno fatto prima, prima che io andassi a proporre il progetto, prima di sapere se ci fosse stato un seguito, se ci fosse stato un editore. Avevano già deciso senza nessun calcolo, gli era piaciuta l’idea.

Così, forte anche di questi contributi, ho deciso di andare avanti, di fare una versione digitale gratuita, affinché questi link girassero il più possibile, affinché passasse l’idea che che è bello scoprire una cosa, mentre non ne stai cercando un altra.

In realtà con l’arroganza dell’esordiente che pensa di aver fatto un buon lavoro, non ero così convinto di aver fatto un buon lavoro. Avevo bisogno di avere dei riscontri e dei riscontri sono arrivati: nelle email che ho ricevuto, nelle parole che mi sono state dette, nei download e nei click che sono stati fatti.

Alla versione digitale – quindi – è seguita una prima edizione di carta numerata per vedere l’effetto che avrebbe fatto a me e ad altri amici (ma non tutti a quelli a cui avrei voluto, in realtà) avere in mano delle pagine che ti spingono a scoprire dei luoghi della rete che ti fanno venire voglia di trovarne altri e altri ancora.

A questo prototipo è seguita la prima e vera edizione con tanto di ISBN e prezzo di copertina che ho usato nelle presentazioni di Milano e Bologna.

Allora da oggi Perdersi in Rete si può anche comprare: non profuma di inchiostro perché è stampato in digitale, ma la copertina è spessa, ci sono le alette e le pagine puoi sentirle sotto i polpastrelli, come quando digiti su una tastiera.

Da oggi c’è una piccola-piccolissima distribuzione: a Catania alla Legatoria Prampolini e alla Libreria Vicolo Stretto, a Milano da NOI libreria spazio culturale di vicinato, a Bologna da ZOO.

C’è poi un link per procedere online, perché mica tutti viviamo a Catania, Milano o Bologna

[sf_button colour=”accent” type=”standard” size=”large” link=”https://bit.ly/compra-perdersi-in-rete” target=”_blank” icon=”” dropshadow=”no” rounded=”no” extraclass=””]COMPRA ONLINE[/sf_button]

Se lo hai scaricato, letto e cliccato, se hai incrociato la copia di carta, prendine una copia e regalalo ad una persona a cui vuoi far fare un giro fuori dal feed, a cui vuoi dedicare un po’ di smarrimenti e navigazioni, un po’ di passeggiate e cose da scoprire.

Mandami in ristampa insomma: non per dimostrare che si sbagliavano, perché probabilmente non si sbagliavano.

Fallo perché magari, la prossima volta, proveranno a sbagliarsi come chi voleva conquistare l’India e ha raggiunto l’America.


Alla fine del libro ci sono tutte le persone che in qualche modo ho sentito il bisogno di ringraziare, come ora sento di farlo per chi è venuto alle presentazioni (non posso targarvi tuttə) e per chi le ha rese possibile: Maria Carmela Sciacca e la Prampolini, Alice Piciocchi e NOI libreria spazio culturale di vicinato, Rebecca Fosser e ZOO; Alessandra Rigano e Alessia Amenta che erano con me a Catania, Raffaella Amoroso e Francesco Poroli a Milano, Simone Sbarbati a Bologna: ❤


*Per ogni copia venduta e spedita io a conti fatti mi sa che ci perdo qualche euro, ma forse qualcosa in più 🙂