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#Verybello (è) la metafora dell’era Renzi

#Verybello (è) la metafora dell’era Renzi
26 Gennaio 2015 Rocco Rossitto

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Questa mattina ho scritto uno status su Facebook che diceva così:

Tutta la storia di Very Bello la vedo come una grande metafora dell’era Renzi.

Chi ha prestato il fianco “al cambiamento che non c’è” (come l’isola di Peter Pan) si sveglierà da un sonno/sogno che ha deciso, volontariamente e colpevolmente, di dormire.

Così come il sito verybello è stato un brusco risveglio (per chi vuole dormire, lo ripeto) così sarà tutta l’era Renzi.

Perché il sito verybello, appunto, è una grande metafora dei nostri tempi: un’operazione sciatta a cui si cerca di mettere toppe (toh è spuntata la Sicilia e la Calabria che prima nell’header rettangolare non ci andava, toh è spuntato “coming soon” per l’inglese e via dicendo) creata appunto da parole, promesse e progetti vuoti.

Chi al risveglio scenderà dal carro di Renzi per venire a pontificare e giustificarsi che “era il sogno della rottamazione, di un giovane sveglio che usava Twitter” avesse almeno la decenza di tacere, di non pontificare, di essere consapevole che ha contribuito a tutti i vari verybello che questa era produce e probabilmente produrrà.

Che si sentisse un po’ in colpa ecco.

Ps.
Ah sì, Tsipras è di sinistra e se sei del Pd hai deciso di allearti con Alfano e Berlusconi, è giusto ricordartelo mentre festeggi la Grecia.

 

Claudia ha ripreso il mio status qui, aggiungendo del suo, metto qui solo un passaggio:

Occorre smettere di prestarsi, di mettere competenza e passione al servizio di chi vuole che tutto cambi perché tutto rimanga com’è. Viviamo tempi che chiedono cambiamenti profondi e radicali, che non si accontentano di operazioni cosmetiche. Dobbiamo immaginare un mondo diverso e lavorare per realizzarlo. Ogni altra cosa è complicità con lo status quo.

 

Piccolo Ps.
Il ministro Franceschini è ulteriore metafora nella metafora: riciclato invece di essere rottamato è espressione del (non) cambiamento dell’era Renzi.