Gli ingredienti sono semplici: “Un mixer a quattro piste, i lettori mp3 collegati e ognuno che decide cosa mettere. Io mixo, creando a volte cose strane, come quando un amico portò una lezione di tedesco e di sotto ho fatto partire una base dub”. Dj-Nerate racconta del mp3battle in versione catanese in maniera diretta, senza tanti giri di parole. “La cosa è iniziata per gioco durante una festa nel giugno del 2008: io e un amico abbiamo iniziato a suonare gli mp3 che avevamo nel lettore alternandoci e provando un certo gusto a sorprendere l’altro e le persone che erano alla festa”. Dopo quella festa l’idea si sposta in un piccolo locale del centro storico, il Glamour, posto sempre attento e aperto ad idee nuove. Atmosfera raccolta, locale pieno, ma mai la confusione della movida tutta “fudda e malavinnita”. “La sera della festa – continua – ho fatto una ricerca su Google: uscirono solo pochi risultati. Adesso se ti fai un giro vedi come a Londra, Tokio e anche in Italia ci sono molte I-Pod Battle. Io ho preferito però non legare alla marca il tutto”. Perché poi la differenza sta tutta lì: nelle grandi metropoli il fenomeno è legato più ad un aspetto commerciale con applausometri, ring e altro. Al Glamour invece la cosa funziona come “condivisione e diffusione” della musica, nata in maniera spontanea anticipando le altre città italiane. Il claim è “The Peolple’s Revolution, mungi play”. Forse per questo, perché originale, si è mantenuta su canali diversi. “Le serate a tema hanno un po’ rotto – taglia corto. Il martedì c’è spazio per tutti. Una volta un tizio che non sapeva della mp3battle uscì fuori il suo lettore e fece partire Casta Diva”. Applausi.